Luigi Manzione

“History is not a clear-cut period in the past but a total panoramic experience in which mythology, truth, writing, building and demolition intermingle.”

[Crimson Architectural Historians, Too Blessed To Be Depressed, Rotterdam, 010 Publishers, 2002]

Usi (e abusi) del passato

La storia non è di proprietà esclusiva dello storico. Questi può farne un uso scientifico, sebbene ciò non sempre accada. Il passato può inoltre prestarsi ad essere utilizzato in modi non scientifici. Di più, si può dire che il passato sia passibile di usi non storici: questo, in architettura, è il caso frequente da parte della critica. Ed è l’uso che qui maggiormente ci interessa: in termini precisi, il “potenziale critico dello sguardo storico”.[1]

Usi non storici o non scientifici del passato non dovrebbero del resto sorprendere chi ha a che fare con l’architettura. Di essi si può infatti valutare l’interesse da angolazioni diverse dalla pura storiografia. Il passato dell’architettura appare allora, da una parte, un campo di ipotesi verificabili e da verificare; dall’altra – anche specificamente in quanto storia – una “esperienza totale panoramica”, permeata di sapere e di retorica. Non sempre queste due maniere di intendere il passato si presentano separate o in opposizione. Più comune è la circostanza in cui si ritrovano – più o meno dichiaratamente – intricate e stratificate.

Un esempio paradigmatico di ricorso al passato in cui si intrecciano conoscenza e racconto, storia e progetto, è in Siegfried Giedion. In Bauen in Frankreich. Bauen in Eisen. Bauen in Eisenbeton (1928), Giedion affida allo storico il compito di “far emergere dal passato, districandone l’enorme complessità, gli elementi che permettono di dare slancio al futuro.”[2]  In questa prospettiva la storia svolge una funzione attiva e attuale, nella comprensione del presente e nell’orientamento dell’avvenire (…).

[continua a leggere l’articolo sulla rivista Bloom, n. 19, 2013, pp. 11-15: http://www.composizionearchitettonica.unina.it/pdf/bloom/2013/pb192013.pdf ]


[1] Pierre Chabard, “Temps et critique: retours, recours et détours historiques”, in Hilde Heynen, Jean-Louis Genard, Tahl Kaminer, Critical Tools. International Colloquium on Architecture and Cities #3, Brussels, La Lettre volée, 2011, p. 46.  Alcuni riferimenti che seguono sono mutuati da questo scritto.

[2] Siegfried Giedion, Bauen in Frankreich. Bauen in Eisen. Bauen in Eisenbeton, Berlin, Klinkhardt und Biermann, 1928 (trad. francese: Construire en France. Construire en fer. Construire en béton, Paris, Ed. de La Villette, 2000, p. 1).